Fiera Ambiente Lavoro 2023

𝐔𝐧𝐢𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐏𝐌𝐈 𝐬𝐚𝐫𝐚̀ 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐞𝐫𝐚 “𝑨𝒎𝒃𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆 𝑳𝒂𝒗𝒐𝒓𝒐” 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚̀ 𝐚 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝟏𝟎 𝐚𝐥 𝟏𝟐 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞.
Focus della 23° edizione dell’evento la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, due tra i pilastri della nostra associazione.
📍 Per un semplice scambio di opinioni o per delucidazioni sull’argomento 𝒗𝒊 𝒂𝒔𝒑𝒆𝒕𝒕𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒏𝒅 𝐁𝟐𝟐 𝒏𝒆𝒍 𝒑𝒂𝒅𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒏𝒆 𝟐𝟐.
👉 L’invito è valido per i nostri centri formativi, per coloro che ancora non lo sono, per gli imprenditori e per tutti quei lavoratori che desiderano avere semplicemente maggiori informazioni.
Ti aspettiamo a Bologna!

L’evento organizzato da Unilavoro PMI presso l’Auditorium di via Volga 47, Sesto Fiorentino (FI) in data giovedì 21 settembre 2023 alle ore 15:30 con il Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati Alberto Gusmeroli è rinviato a data da destinarsi a causa di improrogabili impegni istituzionali del Presidente sulla legge di bilancio. 

VIGILANZA E CAPORALATO, LE INCHIESTE DELLA MAGISTRATURA DANNO ANCORA PIU’ PESO AL NOSTRO CCNL

E’ di quest’ultimo periodo la notizia che tre importanti realtà del settore della vigilanza e dei servizi privati siano finite sotto la lente d’indagine della magistratura. L’ipotesi di reato, capolarato. Ed è alla luce di questi fatti che acquisisce maggior rilevanza e risalto il nuovo CCNL che Unilavoro PMI, CIU Unionquadri e Confsal Fisals hanno sottoscritto nel mese di luglio, un documento rispettoso dell’articolo 36 della Costituzione e decisamente migliorativo per gli oltre 100.000 lavoratori oggi operativi nel settore della vigilanza privata e dei servizi privati, i cui punti salienti si riflettono in un piano sanitario integrativo, nei servizi di bilateralità,  il welfare aziendale con un plafond di 250 euro annui per i lavoratori e nell’aumento fino a 250 euro mensili della retribuzione mensile.

Le inchieste della magistratura sono la testimonianza di un settore in cui c’è ancora parecchio da fare, a cominciare dalla “filosofia” al ribasso delle gare d’appalto che oltre che a sfavorire le piccole e medie imprese incentivano la concorrenza sleale e il dumping contrattuale. Unilavoro PMI, CIU Unionquadri e Confsal Fisals sono consapevoli che la stipula di questo contratto nazionale non rappresenta affatto un punto di arrivo bensì di partenza, ed è per questo che sono già operative sul campo affinché le aziende del settore si convincano ad adottarlo.

Tribunale di Catania: “Ccnl vigilanza inadeguato, retribuzioni maggiori in altri accordi collettivi del settore”

Storica sentenza per il comparto della vigilanza privata e dei servizi fiduciari emessa dal Tribunale di Catania il 21 luglio scorso.

E’ stata infatti invocata, da un lavoratore il cui rapporto di lavoro era terminato, la non conformità della paga oraria percepita (circa 4,607 euro l’ora) con i principi costituzionali di proporzionalità e sufficienza della retribuzione sanciti dall’articolo 36.

Il Tribunale nella sentenza ha accolto la domanda di pagamento delle differenze retributive maturate presentata dall’ ex dipendente, sottolineando l’esistenza di Ccnl che tutelano maggiormente i lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, garantendo loro una retribuzione di gran lunga superiore rispetto a quella attuale e un welfare molto più incisivo.

VIGILANZA PRIVATA – “Firmato il nuovo CCNL del settore, aumenti immediati per circa 250 euro al mese”

VIGILANZA PRIVATA – “Firmato il nuovo CCNL del settore, aumenti immediati per circa 250 euro al mese”

I firmatari del CCNL, estremamente migliorativo rispetto a quelli applicati fino ad oggi “Salari più alti per i lavoratori e un contratto al passo con i tempi, nel pieno rispetto della Costituzione”

“Da oggi, finalmente, potremo parlare del settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari senza collegarli al termine ‘lavoro povero’” è il commento soddisfatto delle parti firmatarie del nuovo contratto collettivo nazionale di settore: Unilavoro PMI, CIU Unionquadri e Confsal Fisals.

Il nuovo accordo prevede delle retribuzioni molto superiori a quelle attualmente previste da altri contratti dei comparti vigilanza privata e servizi fiduciari, intervenendo in maniera immediata sulla busta paga senza dilazioni negli anni ed arrivando a circa 250 euro mensili di aumento per i lavoratori fin dal mese di luglio 2023.

Il contratto, inoltre, introduce il welfare aziendale, che potrà essere messo a disposizione dei lavoratori con un plafond di 250 euro annui. Inoltre sono previsti tutti i servizi della bilateralità e il piano sanitario integrativo erogato da Medi-Prev.

Il Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia commenta: “Questo nuovo accordo è una buona notizia per gli operatori del settore, che potranno applicare un contratto al passo con i tempi e che sia pienamente rispettoso dell’articolo 36 della Costituzione, in modo da ridurre i contenziosi sempre più frequenti nel comparto. Ma attendiamo un segnale forte anche dalla Pubblica Amministrazione, presso cui moltissimi operatori prestano la propria opera. Siamo convinti che logica del massimo ribasso negli appalti favorisca la concorrenza sleale e il dumping contrattuale, danneggiando le micro e piccole imprese”.

La Presidente di CU Unionquadri Gabriella Ancora commenta: “La sottoscrizione di questo accordo rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore equità e dignità salariale per i più di 100mila addetti impiegati nella vigilanza privata e nei servizi di sicurezza. Siamo estremamente soddisfatti di aver raggiunto un accordo che valorizza in modo adeguato il prezioso lavoro dei nostri operatori, poiché siamo fermamente convinti che questo contribuirà a creare un ambiente di lavoro ancora più stimolante, rafforzato anche da una nuova politica di welfare aziendale. Adesso, ci attende un impegno deciso nell’investire in sicurezza e formazione dei lavoratori, al fine di garantire la continuazione di servizi di altissima qualità, come quelli forniti fino ad oggi”.

Il Segretario Generale di Confsal Fisals Filippo Palmeri: “Questo nuovo contratto collettivo garantirà a tutti i lavoratori condizioni di lavoro dignitose e adeguate tutele fin da subito. Stiamo lanciando un segnale importante di attenzione per uno dei settori maggiormente coinvolti quando si parla di lavoro povero. Ci adopereremo affinché tutte le aziende interessate capiscano la bontà di questo contratto e facilitino la sua applicazione poiché ogni azienda di successo passa prima di ogni cosa dalla soddisfazione dei propri collaboratori. È una vittoria per i dipendenti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, che dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale il dialogo e la collaborazione tra le parti sociali, a fine di migliorare le condizioni del mondo del lavoro attraverso la contrattazione collettiva”.

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Vigilanza privata, firmato il nuovo CCNL

Oggi a Roma Unilavoro PMI, CIU Unionquadri, Confsal Fisals e Firas Spp (confederata UGL) hanno firmato il nuovo contratto collettivo nazionale per i lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. Il nuovo contratto garantisce nuovi strumenti di welfare e sanità integrativa, oltre che un aumento del minimo salariale di quasi 250 euro mensili.

Una buona notizia per gli operatori del settore, che potranno applicare un contratto al passo con i tempi e che sia pienamente rispettoso dell’articolo 36 della Costituzione. La Carta Costituzionale infatti sottolinea l’importanza di garantire una retribuzione adeguata e sufficiente ad assicurare un’esistenza libera e dignitosa.

Una risposta concreta alla problematica del lavoro povero, che si supera solo con la contrattazione collettiva di qualità.

SALARIO MINIMO-Unilavoro PMI “I salari dignitosi non si raggiungono per legge, serve confronto urgente”

Frijia: “Incentivare la contrattazione di qualità, ma porre limiti all’applicazione dei Ccnl scaduti”

“Il problema del lavoro povero è molto rilevante nel nostro Paese, ma non si supera il problema con una legge” è il commento del Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia a seguito del deposito di un emendamento soppressivo della proposta di legge sul salario minimo, ad opera della Maggioranza di Governo.

“Se l’obiettivo è quello di innalzare le retribuzioni più basse è necessario incentivare e rafforzare la contrattazione collettiva nazionale di qualità, ovvero quella che non fa dumping salariale e che è rispettosa dell’art. 36 della nostra Costituzione. Tutto questo senza limitare però la libertà sindacale, che rappresenta un pilastro della nostra democrazia”.

“Per trattare di un tema così rilevante – continua Frijia – è necessario un confronto vero tra politica e parti sociali, che vada ad evidenziare e superare i limiti fino ad ora esistenti. Sicuramente dobbiamo puntare sugli sgravi fiscali legati agli aumenti contrattuali e sulla semplificazione di strumenti come il premio di risultato e il welfare aziendale, ad oggi appannaggio principalmente delle medie e grandi imprese”.

LAVORO POVERO E CONTRATTAZIONE – “Bisogna però riconoscere – sottolinea Frijia – che molti settori nei quali si annida il lavoro povero sono ‘coperti’ da contrattazione collettiva ancora vigente nonostante sia scaduta da numerosi anni. È il caso del settore della vigilanza privata e servizi fiduciari, in cui viene applicato un contratto scaduto dal 2014. Su questo è necessario intervenire subito, ponendo un limite all’applicazione di contratti collettivi oltre la data di scadenza contrattuale” conclude Frijia.

WHISTEBLOWING, FUNZIONAMENTO E NUOVE REGOLE

Le nuove regole del whisteblowing sono contenute nel Dlgs 24/2023 che rafforza quelle già esistenti attraverso l’utilizzo di nuovi sistemi di segnalazione aziendale degli illeciti.

Nelle imprese private che hanno impiegato tra i 50 e i 249 dipendenti nell’ultimo anno la scadenza per l’entrata in vigore è fissata al 17 dicembre 2023.

Obbligatorio sarà dotarsi di una piattaforma di segnalazione sicura che protegga attraverso sistemi crittografici la riservatezza dell’identità e i dati personali di chi fa la denuncia (che potrà essere sporta attraverso canali interni ed esterni, ad esempio l’Anac) secondo le regole dettate dal GDPR. 

Secondo quanto stabilito dal Dlgs 231/2001, le segnalazioni dovranno avere a oggetto comportamenti, atti che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato (ad esempio, illeciti amministrativi, contabili, civili o penali).

CARBURANTE, DAL 1 AGOSTO OBBLIGO DI ESPORRE IL PREZZO MEDIO

PMIA AUTOTRASPORTO: “BENE PER I CITTADINI, NON PER LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA”

Dal 1 agosto scatta l’obbligo di esposizione dei prezzi medi della benzina self (o servita se non c’è la modalità fai da te) da parte dei gestori degli impianti di distribuzione di carburante. Un provvedimento che, nelle intenzioni del legislatore, garantirà la trasparenza nei confronti del consumatore e farà da deterrente per le speculazioni. Sulla base dei dati comunicati dai gestori, il ministero calcolerà la media aritmetica dei prezzi, su base regionale (e a livello di province autonome), per gli impianti fuori dalle autostrade, e su base nazionale per quelli lungo la rete autostradale. Questi prezzi saranno pubblicati, una volta al giorno, entro le 8.30 e a partire dal 1 agosto, sul sito www.mimit.gov.it/it.

Quindi, sempre dal 1 agosto, se il benzinaio apre alle 8.30 o anche in orario precedente, dovrà entro le 10.30 esporre i prezzi medi indicati dal ministero. Hanno tempo fino alle 10.30 di esporre i cartelloni con i prezzi medi anche gli esercenti aperti 24 ore su 24, mentre chi apre dopo le 8.30 lo deve fare entro le due ore successive dall’apertura.

“L’obbligo di esposizione del prezzo medio non risolve il problema dei trasporti poiché la criticità è legata al costo del carburante e del gasolio; la trasparenza del prezzo medio è giusta soprattutto per tutelare il cittadino ma per le associazioni di categoria la difficoltà è a monte, perché il costo per la benzina di un TIR è di circa 3 km al litro, troppo elevato rispetto al prezzo del mercato”. commenta Roberto Galanti presidente di PMIA AUTOTRASPORTO.