

E’ di quest’ultimo periodo la notizia che tre importanti realtà del settore della vigilanza e dei servizi privati siano finite sotto la lente d’indagine della magistratura. L’ipotesi di reato, capolarato. Ed è alla luce di questi fatti che acquisisce maggior rilevanza e risalto il nuovo CCNL che Unilavoro PMI, CIU Unionquadri e Confsal Fisals hanno sottoscritto nel mese di luglio, un documento rispettoso dell’articolo 36 della Costituzione e decisamente migliorativo per gli oltre 100.000 lavoratori oggi operativi nel settore della vigilanza privata e dei servizi privati, i cui punti salienti si riflettono in un piano sanitario integrativo, nei servizi di bilateralità, il welfare aziendale con un plafond di 250 euro annui per i lavoratori e nell’aumento fino a 250 euro mensili della retribuzione mensile.
Le inchieste della magistratura sono la testimonianza di un settore in cui c’è ancora parecchio da fare, a cominciare dalla “filosofia” al ribasso delle gare d’appalto che oltre che a sfavorire le piccole e medie imprese incentivano la concorrenza sleale e il dumping contrattuale. Unilavoro PMI, CIU Unionquadri e Confsal Fisals sono consapevoli che la stipula di questo contratto nazionale non rappresenta affatto un punto di arrivo bensì di partenza, ed è per questo che sono già operative sul campo affinché le aziende del settore si convincano ad adottarlo.
Storica sentenza per il comparto della vigilanza privata e dei servizi fiduciari emessa dal Tribunale di Catania il 21 luglio scorso.
E’ stata infatti invocata, da un lavoratore il cui rapporto di lavoro era terminato, la non conformità della paga oraria percepita (circa 4,607 euro l’ora) con i principi costituzionali di proporzionalità e sufficienza della retribuzione sanciti dall’articolo 36.
Il Tribunale nella sentenza ha accolto la domanda di pagamento delle differenze retributive maturate presentata dall’ ex dipendente, sottolineando l’esistenza di Ccnl che tutelano maggiormente i lavoratori della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, garantendo loro una retribuzione di gran lunga superiore rispetto a quella attuale e un welfare molto più incisivo.
I firmatari del CCNL, estremamente migliorativo rispetto a quelli applicati fino ad oggi “Salari più alti per i lavoratori e un contratto al passo con i tempi, nel pieno rispetto della Costituzione”
“Da oggi, finalmente, potremo parlare del settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari senza collegarli al termine ‘lavoro povero’” è il commento soddisfatto delle parti firmatarie del nuovo contratto collettivo nazionale di settore: Unilavoro PMI, CIU Unionquadri e Confsal Fisals.
Il nuovo accordo prevede delle retribuzioni molto superiori a quelle attualmente previste da altri contratti dei comparti vigilanza privata e servizi fiduciari, intervenendo in maniera immediata sulla busta paga senza dilazioni negli anni ed arrivando a circa 250 euro mensili di aumento per i lavoratori fin dal mese di luglio 2023.
Il contratto, inoltre, introduce il welfare aziendale, che potrà essere messo a disposizione dei lavoratori con un plafond di 250 euro annui. Inoltre sono previsti tutti i servizi della bilateralità e il piano sanitario integrativo erogato da Medi-Prev.
Il Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia commenta: “Questo nuovo accordo è una buona notizia per gli operatori del settore, che potranno applicare un contratto al passo con i tempi e che sia pienamente rispettoso dell’articolo 36 della Costituzione, in modo da ridurre i contenziosi sempre più frequenti nel comparto. Ma attendiamo un segnale forte anche dalla Pubblica Amministrazione, presso cui moltissimi operatori prestano la propria opera. Siamo convinti che logica del massimo ribasso negli appalti favorisca la concorrenza sleale e il dumping contrattuale, danneggiando le micro e piccole imprese”.
La Presidente di CU Unionquadri Gabriella Ancora commenta: “La sottoscrizione di questo accordo rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore equità e dignità salariale per i più di 100mila addetti impiegati nella vigilanza privata e nei servizi di sicurezza. Siamo estremamente soddisfatti di aver raggiunto un accordo che valorizza in modo adeguato il prezioso lavoro dei nostri operatori, poiché siamo fermamente convinti che questo contribuirà a creare un ambiente di lavoro ancora più stimolante, rafforzato anche da una nuova politica di welfare aziendale. Adesso, ci attende un impegno deciso nell’investire in sicurezza e formazione dei lavoratori, al fine di garantire la continuazione di servizi di altissima qualità, come quelli forniti fino ad oggi”.
Il Segretario Generale di Confsal Fisals Filippo Palmeri: “Questo nuovo contratto collettivo garantirà a tutti i lavoratori condizioni di lavoro dignitose e adeguate tutele fin da subito. Stiamo lanciando un segnale importante di attenzione per uno dei settori maggiormente coinvolti quando si parla di lavoro povero. Ci adopereremo affinché tutte le aziende interessate capiscano la bontà di questo contratto e facilitino la sua applicazione poiché ogni azienda di successo passa prima di ogni cosa dalla soddisfazione dei propri collaboratori. È una vittoria per i dipendenti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari, che dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale il dialogo e la collaborazione tra le parti sociali, a fine di migliorare le condizioni del mondo del lavoro attraverso la contrattazione collettiva”.
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Frijia: “Incentivare la contrattazione di qualità, ma porre limiti all’applicazione dei Ccnl scaduti”
“Il problema del lavoro povero è molto rilevante nel nostro Paese, ma non si supera il problema con una legge” è il commento del Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia a seguito del deposito di un emendamento soppressivo della proposta di legge sul salario minimo, ad opera della Maggioranza di Governo.
“Se l’obiettivo è quello di innalzare le retribuzioni più basse è necessario incentivare e rafforzare la contrattazione collettiva nazionale di qualità, ovvero quella che non fa dumping salariale e che è rispettosa dell’art. 36 della nostra Costituzione. Tutto questo senza limitare però la libertà sindacale, che rappresenta un pilastro della nostra democrazia”.
“Per trattare di un tema così rilevante – continua Frijia – è necessario un confronto vero tra politica e parti sociali, che vada ad evidenziare e superare i limiti fino ad ora esistenti. Sicuramente dobbiamo puntare sugli sgravi fiscali legati agli aumenti contrattuali e sulla semplificazione di strumenti come il premio di risultato e il welfare aziendale, ad oggi appannaggio principalmente delle medie e grandi imprese”.
LAVORO POVERO E CONTRATTAZIONE – “Bisogna però riconoscere – sottolinea Frijia – che molti settori nei quali si annida il lavoro povero sono ‘coperti’ da contrattazione collettiva ancora vigente nonostante sia scaduta da numerosi anni. È il caso del settore della vigilanza privata e servizi fiduciari, in cui viene applicato un contratto scaduto dal 2014. Su questo è necessario intervenire subito, ponendo un limite all’applicazione di contratti collettivi oltre la data di scadenza contrattuale” conclude Frijia.
Sono stati tre giorni intensi per noi, vissuti a pieno in una full-immersion di opportunità di confronto, scambio di vedute, nuove relazioni intraprese e prossimi incontri in calendario. Centinaia le persone passate dal nostro stand; consulenti e presidenti di diversi ordini provinciali in primis ma, più in generale, professionisti di ogni settore e addetti ai lavori che ci hanno avvicinato per avere delucidazioni sulla nostra associazione e soprattutto sul nostro fondo sanitario, risultato tra l’altro l’unico della XIV edizione dell’evento nazionale dedicato al lavoro.
Numerosi anche i personaggi delle istituzioni che si sono intrattenuti nel nostro salottino con cui abbiamo avuto modo di approfondire importanti tematiche che riguardano il mondo del lavoro sia durante gli eventi che ci hanno visti protagonisti nel corso della tre giorni sia durante le interviste che abbiamo realizzato in collaborazione con Radio Parlamentare con il Viceministro al lavoro e delle politiche sociali Maria Teresa Bellucci, il Presidente dell’XI Commissione parlamentare (Lavoro pubblico e privato) Walter Rizzetto, l’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano, l’onorevole Tiziana Nisini, il Direttore generale vicario dell’Inps Antonio Pone e il Presidente di Anpal Servizi Massimo Temussi.
Guarda la video intervista al Presidente Fernando Paganelli
“Per me è un piacere partecipare all’evento di presentazione di un contratto che ha fatto fare un passo importante a questo settore puntando sulla distinzione tra nautica da diporto privato e commerciale, due mondi opposti trattati finora alla stessa maniera. È importante riconoscere innanzitutto che la prima è regolata da rapporti familiari e di estrema fiducia diversamente dalla seconda. Mi preme sottolineare che l’Italia è il primo paese al mondo per produzione di mega yacht e vanta un’imponente manodopera specializzata in questo settore. È importante impegnarsi per non lasciare indietro i settori, per questo sono lusingato dal lavoro che è stato portato a termine”.
“Dobbiamo rilanciare il nostro Paese dando priorità ai suoi punti di forza e il settore della nautica da diporto privato è uno di questi se si considerano i numeri di reale spessore che registriamo. Io sono favorevole alla contrattazione collettiva, oggi al centro di un dibattito molto forte. Da parte del Ministero del Lavoro non può che esserci solo soddisfazione quando si applicano i contratti collettivi nazionali. Ecco perché, proprio per aver allargato questa maglia, ci tengo a ringraziare Unilavoro PMI, Assoyacht, CIU Unionquadri e Confsal Fisals, le quattro associazioni firmatarie del nuovo contratto”.
“Non posso che essere soddisfatto che il diporto privato abbia suscitato grande interesse e oggi è una grande occasione per parlarne. Questo è un settore che negli anni è andato via via riempiendosi e arricchendosi di tantissime norme con l’intento di dare certezza a tutte le vicissitudini che potessero riguardarlo. Ecco perché il contratto firmato da queste quattro realtà non può che rappresentare un valore aggiunto alle disposizioni normative attualmente in corso. Ma rappresenta un valore aggiunto anche per la nostra stessa bandiera nazionale, considerando la prassi di cercare all’estero una maggiore adattabilità delle disposizioni in essere”.