PASSO INDIETRO DEL FONDO O PRONTI ALLE VIE LEGALI: Lettera al ministro Catalfo: fermare questo abuso di FSBA.

COMUNICATO STAMPA del 14.04.20

 

PASSO INDIETRO DEL FONDO O PRONTI ALLE VIE LEGALI:
Lettera al ministro Catalfo: fermare questo abuso di Fsba. Nel mirino le modalità di accesso ai fondi sull’emergenza covid19.

 

Nessuna condizione per l’iscrizione al Fondo né la pretesa di una regolarizzazione contributiva a beneficio di quest’ultimo. Confederazione Aepi (Associazione Europea dei Professionisti e delle Imprese), sindacato CIU-Unionquadri, Unilavoro PMI, UNIPEL e Federdat tornano a chiedere l’intervento del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. In caso di mancato accoglimento delle loro istanze, annunciano di voler procedere per le vie legali.
Al centro l’Fsba, il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato che, per dare la possibilità alle imprese artigiane di accedere all’assegno covid19, chiede loro la regolarizzazione dei 36 mesi di contributi e l’adesione obbligatoria ad un ente bilaterale. «Tutto questo sta avvenendo in palese violazione dei principi costituzionali- tuona il presidente di Aepi Mino Dinoi- e chiediamo un immediato passo indietro, nel rispetto delle migliaia di imprese artigiane che necessitano di questi soldi per la cassa integrazione che, vorrei ricordarlo, sono pubblici. È impensabile vincolarne l’accesso all’iscrizione a un fondo privato, altrimenti sarebbe come non dare alcun sostegno, dal momento che il pagamento delle mensilità per i datori di lavoro può arrivare anche a qualche migliaia di euro. Al ministro chiediamo di fermare questo abuso».
Negli scriventi, legittimi dubbi «sulla trasparenza nella rendicontazione dei proventi pubblici da quelli privati, visto che il finanziamento destinato a Fsba viene di fatto incorporato all’interno del bilancio dello stesso». Questa unificazione del canale di finanziamento mette in discussione i principi e le disposizioni della Costituzione in materia di libertà associativa, sindacale, e i principi e le regole del diritto comunitario della concorrenza. Da qui la richiesta che il Fondo garantisca semplicemente la fruizione dell’assegno ordinario a tutte le aziende in possesso dell’unico requisito per l’accesso e cioè il codice di autorizzazione, così come specificato dall’Inps.
Nella lettera, inviata per conoscenza anche al presidente dell’Istituto di previdenza Pasquale Tridico, si chiede di rettificare quanto previsto dal decreto interministeriale dell’1/04/2020, a beneficio di quanto disposto dall’art. 19 comma 6 del decreto legge n. 18/2020. Nello specifico: «gli oneri finanziari relativi alla predetta prestazione sono a carico del bilancio dello Stato» al fine di garantire l’assoluta trasparenza nella rendicontazione delle risorse pubbliche rispetto a quelle private. Diversamente, verranno interessate le autorità competenti alla vigilanza sui conti dello Stato.
«Già nei giorni scorsi- ricorda Dinoi- avevamo sollecitato un intervento urgente per regolarizzare questa situazione. Non vorremmo che qualcuno stia facendo il furbo in un momento così difficile per la nostra economia. Penso alle migliaia di piccole e microimprese artigiane che non possono rischiare di perdere la propria posizione sui mercati nazionali e internazionali né di interrompere la produzione». La richiesta è la creazione di un codice EMENS e F24 separato per il finanziamento del Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, proprio per evitare venga meno quanto previsto a livello costituzionale. «Mi auguro sia solo un’errata interpretazione di quanto stabilito dal Governo- conclude Dinoi- ed è per questo che chiediamo una immediata inversione di rotta. Il tempo stringe, le aziende hanno bisogno di questo sostegno e nessuno può permettersi errori».

 

Cordialità, l’ufficio stampa

 

FSBA – LETTERA MINISTRO CATALFO

SOSTEGNO AL REDDITO: RISCHIO ESCLUSIONE PER MOLTE IMPRESE ARTIGIANE

Le risorse del Governo vanno svincolate dall’ iscrizione al Fondo di solidarietà per l’artigianato.

«Una procedura in palese violazione con le disposizioni del decreto legge n.18 del 17/03/2020».

Dura presa di posizione della Confederazione Aepi (Associazione Europea dei Professionisti e delle Imprese) insieme a sindacato CIU-Unionquadri, Unilavoro PMI e Federdat nei confronti dell’errata interpretazione di quanto stabilito con il provvedimento del Governo. Nel mirino l’Fsba, il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato.
I firmatari si rivolgono direttamente al presidente dell’Inps Pasquale Tridico e, per conoscenza, al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo per una richiesta di intervento. «Alle aziende viene chiesto di sottoscrivere obbligatoriamente un accordo sindacale per accedere all’assegno covid-19 e tutto questo è in violazione con il decreto stesso. Sulla carta, il Fondo dovrebbe essere un semplice canale per la distribuzione di questi aiuti economici. Di fatto, invece, chiede alle aziende di versare fino a 36 mensilità arretrate, altrimenti le stesse non potranno avere accesso alle risorse per la cassa integrazione. Un’assurdità, considerando che si tratta di soldi pubblici: l’assegno spetta a tutte le imprese artigiane e non solo quelle iscritte. Senza dimenticare che, in qualche caso, le mensilità possono ammontare anche a qualche migliaia di euro. E pretendere il pagamento di questi soldi annullerebbe il sostegno stesso».
Da qui la richiesta all’Inps di un ulteriore chiarimento. In caso contrario, migliaia di realtà artigiane dovranno rinunciare a questo strumento messo a disposizione dal Governo per la grave situazione di crisi legata all’emergenza covid-19.

«Parliamo di imprenditori al collasso che si sono rivolti a noi e dipendenti che non sanno come mantenere le loro famiglie. Ribadiamo che non sono soldi del Fondo e, pertanto, una gestione che obblighi le aziende ad iscriversi o versare contributi non è assolutamente accettabile. L’accesso deve essere allargato all’intera categoria, cuore economico di questo Paese. Ci aspettiamo una comunicazione che chiarisca come la misura messa in campo
debba valere per tutti ed essere incondizionata rispetto a vincoli che rischiano di escludere la
stragrande maggioranza di imprese artigiane che aderiscono ad altre associazioni datoriali».

CASSA INTEGRAZIONE ARTIGIANI – Frijia: “FSBA faccia un passo indietro sulle richieste economiche agli artigiani o sarà battaglia”

Il Segretario Nazionale di Unilavoro PMI: “Denunceremo in tutte le sedi opportune le richieste illegittime che perverranno alle imprese”. Inviata diffida al Fondo

“Siamo rammaricati da quanto sta accadendo in queste ore nei confronti del mondo artigiano. Il Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, insieme alle organizzazioni datoriali e sindacali costituenti, sembra che stiano lavorando per far chiudere per fallimento le aziende del settore”. Questa è la dura presa di posizione del Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia.

Il Governo, con il Decreto Legge n. 18 del 17/03/2020 ha stanziato 80 milioni di euro nei confronti di prestazioni di sostegno al reddito erogate tramite i Fondi di Solidarietà Bilaterali. L’INPS, poi, con la sua circolare n. 47 ha previsto che le imprese artigiane potranno richiedere l’assegno ordinario con causale emergenza COVID-19 direttamente al Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, specificando che “il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato non rileva se l’azienda sia in regola con il versamento della contribuzione al Fondo”.

“Pertanto – continua Frijia – il Fondo è niente altro che uno canale per la distribuzione di stanziamenti pubblici. Quello che sta accadendo in queste ore è invece paradossale: un comunicato ufficiale del Fondo comunica che le aziende artigiane dovranno versare fino a 36 mensilità arretrate, concedendo solo una rateizzazione di questi versamenti. Tutto questo per ricevere risorse pubbliche, e ribadisco pubbliche, per la cassa integrazione dei propri dipendenti.
Questa richiesta è a nostro parere assolutamente illegittima poiché porterebbe, tramite la leva del contributo pubblico, ingenti risorse ad un fondo gestito da privati”.
Unilavoro PMI ha per questo annunciato battaglia a tutela delle migliaia di imprese artigiane che rischiano di dover scegliere se versare il contributo al fondo (che nella maggior parte dei casi è corrispondente a migliaia di euro), oppure rinunciare alle prestazioni di sostegno al reddito per i propri dipendenti.

“La nostra Federazione Nazionale, che ha inviato una formale diffida al Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato, procederà a denunciare in tutte le sedi opportune queste condotte per noi illegittime” conclude Frijia.

CASSA INTEGRAZIONE PER GLI ARTIGIANI, il Ministero accoglie le richieste di Unilavoro PMI

Il Ministero accoglie le richieste di Unilavoro PMI Frijia: “Tutte imprese artigiane potranno beneficiare degli ammortizzatori senza versare a FSBA”

“Ringraziamo il Ministro Catalfo per aver accolto le richieste di migliaia di imprese e di lavoratori del settore artigiano” dichiara il Segretario Generale di Unilavoro PMI Vito Frijia commentando la circolare 47 del 28/03/2020 l’INPS, che ha dato una risposta alle tante imprese che si erano viste rifiutare le prestazioni da FSBA poiché non versanti al Fondo stesso.
“Raccogliendo le istanze di migliaia di imprese che, legittimamente, in questi anni hanno versato l’indennità sostitutiva prevista dai CCNL dell’artigianato, Unilavoro PMI aveva scritto una lettera urgente al Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo”, continua Frijia.
La Federazione delle Piccole e Medie Imprese nei giorni scorsi aveva chiesto al Ministro di includere tutte le imprese artigiane (anche coloro che non avevano versato al FSBA) nell’assegno ordinario di sostegno al reddito.
La circolare INPS n. 47 specifica al punto d.1.1:
“In riferimento a quanto previsto dal decreto-legge n. 18/2020, si fa presente, inoltre, che il Fondo di
solidarietà bilaterale dell’artigianato non prevede limiti dimensionali e che non rileva se l’azienda sia in regola
con il versamento della contribuzione al Fondo.
Pertanto, in conclusione, l’unico requisito rilevante ai fini dell’accesso all’assegno ordinario con causale
“emergenza COVID-19” è l’ambito di applicazione soggettivo del datore di lavoro, con codice di
autorizzazione “7B”.

“Di conseguenza, tutte le imprese artigiane, a prescindere dal versamento o meno al Fondo di Solidarietà del settore, potranno chiedere le prestazioni di sostegno al reddito al Fondo stesso. Una grande vittoria per le imprese e per la libertà di associazione, sancita dalla nostra Carta Costituzionale e troppo spesso dimenticata dai soliti noti” conclude Frijia.

 

Le imprese e gli studi professionali che vorranno ricevere un supporto nella presentazione delle domande potranno rivolgersi all’Ufficio Sindacale Nazionale Unilavoro PMI al numero diretto 328/1181025.

UFFICIO AMMORTIZZATORI SOCIALI Unilavoro PMI a supporto delle imprese

DECRETO “CURA ITALIA”:UFFICIO AMMORTIZZATORI SOCIALI

Problemi con gli ammortizzatori sociali? Contattaci!
Il nostro ufficio sindacale datoriale si è subito attivato per il supporto alle procedure di:
  • Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria
  • Cassa Integrazione Guadagni in Deroga
  • Fondo Integrazione Salariale
  • Fondo di Solidarietà Bilaterale per Artigianato
La nostra attività sarà la seguente:
  • Invio delle comunicazioni obbligatorie ai sindacati;
  • Effettuazione delle consultazioni sindacali;
  • Svolgimento dell’esame congiunto con le parti sociali.
Una volta concluso l’iter sindacale, il professionista potrà inviare direttamente le pratiche sui portali dedicati.
Il servizio è disponibile chiamando
il numero dedicato:
3281181025
Per agevolare le riunioni operative sono stati
attivati anche canali di videoconferenza.

Unilavoro PMI –
Federazione Nazionale Piccole e Medie Imprese
Via Volga, 47 – Loc. Osmannoro
50019 – Sesto Fiorentino (FI)