EVENTO UNILAVORO PMI A NAPOLI CON I PROFESSIONISTI DI EFTILIA

Grande partecipazione alla due giorni Unilavoro PMI a Napoli con i professionisti di Eftilia.
La rete di professionisti Eftilia, di cui fanno parte professionisti di tutta Italia, ha avuto l’occasione di confrontarsi con Unilavoro PMI e i propri partner.
A fare gli onori di casa il Presidente di PSB e leader di Unilavoro Campania Ing. Alfonso Santillo.
Soddisfatto il Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia che commenta: “Questi momenti di confronto con i professionisti sono alla base della nostra filosofia, ovvero quella di lavorare quotidianamente a fianco dei Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro. Ringrazio il Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Napoli Dott. Eraldo Turi e il Presidente di Eftilia Dott. Paolo Sardo per i temi che hanno portato all’attenzione di chi rappresenta le imprese nelle istituzioni. Sono convinto che queste sinergie renderanno ancora più incisiva l’azione di tutela e rappresentanza delle imprese e dei professionisti”.

AUTOTRASPORTO: ACCORDO TRA UNILAVORO PMI E PMIA

Questa mattina a Roma Unilavoro PMI ha incontrato PMIA (Piccole e Medie Imprese Autotrasporto), movimento federativo autonomo nato nel 2013 che rappresenta e tutela migliaia di aziende di autotrasporto in Italia. Al termine dell’incontro è stato firmato l’accordo che farà diventare PMIA l’unione di settore nazionale del trasporto di Unilavoro.

All’evento hanno preso parte il Segretario Nazionale di Unilavoro PMI Vito Frijia e il Vicepresidente Nazionale Giovandomenico Guadagno mentre a capitanare PMIA erano presenti il Presidente Nazionale Martino Adesso, il Segretario Generale Roberto Galanti, il Coordinatore Nazionale Luigi Caruso e il Responsabile Servizi Angelo Tassotti.  

“Oggi è un grande giorno per la famiglia Unilavoro PMI – ha dichiarato Vito Frijia, Segretario Nazionale dell’Associazione – che aggiunge alla propria rappresentanza nazionale un comparto importante come quello dell’autotrasporto. Siamo sicuri che insieme riusciremo a dare ancora più voce alle migliaia di imprese del settore, tra le più duramente colpite nel periodo attuale”.

Orgoglioso anche il Segretario Generale di PMIA Roberto Galanti: “Oggi abbiamo finalmente consacrato un accordo di cui discutevamo da diverso tempo. Sono sicuro che la firma di questa unione è solo l’inizio di un’importante collaborazione a cui noi garantiremo la nostra specialità in un settore, quello del trasporto, di cui personalmente mi occupo da 30 anni”.

Dello stesso parere il Presidente Nazionale Martino Adesso: “L’accordo di oggi è una bella notizia per il nostro settore. Tra PMIA e Unilavoro PMI vi è una comune visione del futuro della rappresentanza, che porterà grandi risultati per tutto il comparto”.

Da sinistra: Vito Frijia (Segretario Nazionale di Unilavoro PMI), Roberto Galanti (Segretario Generale di PMIA), Giovandomenico Guadagno (Vicepresidente Nazionale di Unilavoro PMI) e Martino Adesso (Presidente Nazionale di PMIA)

PRODUZIONE ITALIANA SEMPRE PIÙ SPOSTATA ALL’ESTERO – UNILAVORO PMI: “URGENTE RIPORTARE LE FILIERE IN ITALIA”

Il Segretario Frijia: “Troppe tasse e burocrazia hanno mandato in ‘esilio’ migliaia di imprese. È il momento di incentivare la ricostruzione di questi cicli produttivi

Il leitmotiv che accomuna le preoccupazioni di imprese e famiglie in questo complicato periodo è il mix tra caro energia e aumento delle materie prime. A questo si aggiunge una produzione di quest’ultime sempre più spostata all’estero, dai metalli all’edilizia fino all’agroalimentare.

Ma questa non è certo una situazione che si è creata di recente.

La crisi economica che a partire dal 2008 ha investito l’Italia è stata una dei fattori determinanti che ha spinto molte aziende a delocalizzare, attratte da Paesi con una tassazione agevolata e un basso costo del lavoro. E da allora il trend non si è affatto arrestato. Secondo una serie di studi effettuati negli ultimi anni sono oltre 35.000 le aziende italiane di fatto “delocalizzate” per quanto riguarda la produzione. Di queste circa il 40,5% sono riconducibili ad aziende del settore del commercio e il 23,1% sono aziende manifatturiere, in particolar modo produttrici di macchinari, apparecchiature meccaniche, metallurgiche e prodotti in metalli.

“Un caso esemplificativo – sottolinea Vito Frijia, Segretario Nazionale di Unilavoro PMI – è il settore automobilistico: mentre una volta tutta la filiera della produzione era italiana, adesso molto spesso il ‘made in Italy’ si riduce solamente all’assemblaggio di materiali che importiamo dall’estero. I dati dell’Osservatorio Economico relativi al periodo gennaio-settembre 2021 rilevano che tra le merci più importate dall’Italia molte appartengono a questo settore, oltre a prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie, metalli, petrolio, gas, prodotti siderurgici, medicinali e macchine di impiego generale. Questa situazione – sostiene allarmato Frijia – sta mettendo a dura prova le nostre imprese che rischiano a breve un crollo produttivo generalizzato. Dobbiamo assolutamente riportare l’intera filiera in Italia”.

E quindi cosa si può fare?

“Innanzitutto diminuire le tasse è sicuramente il primo step – il Segretario Nazionale ribatte su un concetto ripetuto da tempo – sia quelle a carico dell’azienda sia quelle dei lavoratori. Dobbiamo poi ridurre la burocrazia, ancora troppo lenta nel nostro Paese, e lo spreco statale che oggi supera addirittura l’evasione. Tutto questo è urgente e indispensabile perché se dovessimo diventare ancora più dipendenti dall’estero verrebbe gravemente minata la competitività del mercato interno, il quale non potrà che subire l’aumento dei costi a monte e scaricarlo a valle”.

COVID-19: LE NUOVE REGOLE IN VIGORE DAL 1° APRILE

31 marzo 2022: è questa la data che segnerà la fine dello stato di emergenza, ormai in corso nel nostro Paese da due anni e due mesi.

Con il nuovo decreto Covid il Governo ha inoltre stabilito le ultime regole in merito a green pass, obbligo vaccinale e restrizioni.

GREEN PASS

Dal 1° aprile non servirà più alcun pass per il trasporto locale, bar, ristoranti all’aperto e alberghi. Non sarà più richiesto nemmeno per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, nelle banche o alle poste. Mentre basterà quello base per stadi, concerti e mezzi a lunga percorrenza.

Resta invece il super green pass per ristoranti, bar, piscine e palestre al chiuso, convegni e congressi, oltre che per sale gioco, sale da ballo, discoteche e tutti gli eventi al chiuso.

Dal 1° maggio la certificazione verde non sarà più necessaria nemmeno nei luoghi al chiuso, lavoro compreso, ad eccezione delle visite negli ospedali e nelle RSA.

OBBLIGO VACCINALE

Dal 1° aprile non sarà più richiesto il vaccino agli over 50 per lavorare anche se per loro l’obbligo resta.

Dal 15 giugno decadono tutti gli obblighi vaccinali tranne che per il personale sanitario per cui rimarrà fino a fine anno.

QUARANTENA

Dal 1° aprile niente più quarantena in caso di contatti con un positivo (anche se non vaccinati), l’isolamento rimane solo per i contagiati.

Il discorso vale anche per le scuole di ogni grado: niente più dad per contatti stretti.

MASCHERINE

Per il mese di aprile continueremo ad indossare le mascherine in tutti i luoghi al chiuso con l’obbligo di FFP2 per i mezzi di trasporto e per gli eventi.

Dal 1° maggio potremo eliminarle anche al chiuso.

ZONE

Finisce l’era delle zone a colori che verranno definitivamente archiviate dal 1° aprile.

GREEN PASS E TURISMO, IN ARRIVO NUOVI ALLENTAMENTI

𝐔𝐍𝐈𝐋𝐀𝐕𝐎𝐑𝐎 𝐏𝐌𝐈: “𝐕𝐈𝐀 𝐋𝐄 𝐑𝐄𝐒𝐓𝐑𝐈𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈, 𝐑𝐀𝐋𝐋𝐄𝐍𝐓𝐀𝐍𝐎 𝐋𝐀 𝐑𝐈𝐏𝐑𝐄𝐒𝐀.

𝟏𝟎𝟎 𝐌𝐈𝐋𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐃𝐈 𝐒𝐎𝐒𝐓𝐄𝐆𝐍𝐈? 𝐍𝐎𝐍 𝐁𝐀𝐒𝐓𝐀𝐍𝐎”

Dal 1° aprile niente green pass per le attività all’aperto: da bar e ristoranti fino a spettacoli e sport. Mentre per le attività al chiuso dovrebbe rimanere il certificato verde base, che potrebbe essere rimosso un mese dopo. Queste le ipotesi del Governo sul nuovo decreto in materia di certificazione verde che uscirà nei prossimi giorni.

Tra le ipotesi, anche la possibilità di sostituire il green pass rafforzato con quello base per i trasporti pubblici e gli alberghi.

L’eliminazione della certificazione verde – sostiene Mirco Ghiotti, Vicepresidente Nazionale di Unilavoro PMI – rientra tra le misure necessarie ad incentivare il turismo e ad eliminare il paradosso dei turisti stranieri che possono arrivare nel nostro Paese dopo aver fatto un tampone negativo ma non possono spostarsi con i mezzi pubblici se non vaccinati o guariti dal Covid. Inoltre, se dovesse rimanere l’obbligo di green pass base per gli alberghi, i turisti sarebbero costretti a sottoporsi a test continui durante il soggiorno e pertanto orientati a prediligere altre mete”.

Secondo i dati dell’Istat da gennaio a settembre dell’anno scorso le presenze negli esercizi ricettivi sono diminuite del 38,4% (145 milioni in meno) rispetto allo stesso periodo del 2019 e gli arrivi del 46,5%. Tra le componenti della domanda turistica, è quella estera ad avere maggiori difficoltà di ripresa (meno 56,1% di presenze) rispetto a quella domestica (meno 20,3%).                                                                          

“Siamo perfettamente consapevoli – prosegue Ghiotti – di come i continui cambiamenti nella road map del green pass abbiano frenato gli investimenti delle aziende e le spese dei consumatori. A questo proposito è fondamentale che il Governo garantisca una stabilità di visione a medio-lungo termine, che non riguarda solo i turisti ma anche le aziende stesse le quali, già in difficoltà a reperire personale, hanno bisogno di certezze per poter investire e assumere”.

Nel frattempo è incrementato di 100 milioni di euro per l’anno corrente il Fondo unico nazionale del turismo. Riuscirà questa cifra a supportare la ripresa?

Purtroppo il turismo è costretto a rialzarsi con le proprie gambeperché i provvedimenti fatti finora sono insufficienti e non coprono minimamente le perdite avute. Un’aggiunta di 100 milioni di euro è inutile per un settore che nel nostro Paese conta migliaia di imprese, impiega milioni di addetti e produce un fatturato di miliardi di euro”.

Per concludere il Vicepresidente Nazionale lancia un appello al Governo: “Gli ultimi due anni sono stati i più difficili di sempre per il comparto turistico, non perdiamo l’occasione per farlo ripartire!”.

Unilavoro PMI, corso di formazione per sindacalista d’azienda

Si è appena conclusa la seconda giornata del corso di formazione per sindacalista d’azienda, organizzata da Unilavoro PMI, a cui hanno partecipato le sedi territoriali dell’associazione.

Il corso, le cui prime due lezioni si sono tenute online tra ieri e oggi, terminerà domani con il test finale.

Vito Frijia, Segretario Nazionale Unilavoro PMI
Giovandomenico Guadagno, vicepresidente nazionale Unilavoro PMI
Avv. Vito Tirrito
Avv. Matteo Pennati

MORTI SUL LAVORO, GENNAIO NERO PER LA PUGLIA

UNILAVORO PMI: “INVESTIRE SULLA SICUREZZA È UNA NECESSITÀ”

In materia di sicurezza sul lavoro il nostro Paese continua a vacillare. A testimoniarlo sono i dati comunicati dall’Inail: nel primo mese dell’anno i morti sul lavoro sono stati 46, più 12,2% rispetto a gennaio 2021.

E la Puglia non si discosta dal trend, anzi, insieme a Molise, Sicilia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, si colloca tra le regioni con il più alto tasso di morti sul lavoro, con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale.

La causa per Graziano Ceglia, vicepresidente nazionale di Unilavoro PMI Puglia, è da additare ad un’erronea visione della sicurezza sul lavoro: “Purtroppo sono convinto che, a causa di una mancanza di cultura della sicurezza, i corsi di formazione siano comunemente considerati come una perdita di tempo. Il datore di lavoro deve entrare nell’ottica di capire che avere dipendenti formati è un’importante necessità per la sua azienda e per gli stessi lavoratori che, operando da “istruiti”, tutelerebbero la propria salute, oltre che la tranquillità dell’azienda”.    

Tra le province Foggia, oltre a portare la maglia nera della regione, si posiziona al quinto posto in Italia per numero di vittime in rapporto agli occupati (già 2 su 160.270 lavoratori). A questo proposito Ceglia spiega che nella provincia in questione la maggior parte dei lavoratori è occupata nell’agricoltura, uno dei settori che registrano i dati più drammatici, tra infortuni e malattie professionali.

In conclusione il vicepresidente nazionale ci parla del nuovo progetto dell’associazione pugliese, da accreditare presso l’Università di Bari.

“Abbiamo recentemente ideato una campagna per pubblicizzare il nostro nuovo progetto: si tratta di una scuola per imprenditori che ha l’obiettivo di trasmettere l’idea che fare impresa non significa solo trovare commesse e conoscere il mercato ma significa, tra le altre cose, infondere il concetto di sicurezza, fondamentale per cambiare marcia ad una situazione ormai non più tollerabile”.

INFORTUNI SUL LAVORO, IN LOMBARDIA UN GENNAIO NERO

UNILAVORO PMI: “DATI DRAMMATICI,                                                          LA SICUREZZA SI INSEGNA A SCUOLA”

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail nel primo mese del 2022 sono state 57.583, ovvero il 47% in più rispetto a gennaio 2021.

Questo dato nazionale si fa ancora più drammatico in Lombardia dove gli incidenti sul lavoro, a livello regionale, a gennaio 2022, sono aumentati del 74,8% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Rispetto a gennaio 2019, pre-pandemia, l’aumento è del 40%.

Tra le province Milano è quella che registra il numero più alto di casi: ben 5.205 nei primi 31 giorni dell’anno, contro i 2.388 di gennaio 2021. Seguono Brescia, che ne ha contati 1.907 (+ 882 rispetto a 12 mesi prima), e Monza 1.062, più che raddoppiati rispetto ai 446 dell’anno precedente.

“La situazione – afferma Luigi Gaetano, Segretario Regionale di Unilavoro PMI Lombardia – è preoccupante in quanto si assiste ad un aumento significativo degli infortuni rispetto al periodo pre-pandemia. L’altro aspetto su cui riflettere è fotografato dal fatto che per la prima volta questo aumento si sta registrando in tutti i settori lavorativi, sebbene i casi fatali coinvolgano in modo preponderante l’edilizia dove si assiste ad una ripresa dell’attività per effetto del ‘superbonus’ ”.

Il problema per Gaetano è da ricercare in una mancanza di cultura della sicurezza: “Spesso la sicurezza sul lavoro è percepita come un mero adempimento burocratico, un onere aziendale senza che da parte del management aziendale ci sia l’indirizzo strategico teso ad applicare i principi etici che attengono alla vita e sicurezza delle persone i quali, se correttamente applicati, determinerebbero un miglioramento del benessere individuale e organizzativo, con forte ricaduta sull’efficienza dei processi aziendali”.

E a questo proposito Unilavoro PMI sostiene con forza una delle principali battaglie portata avanti da sempre: l’importanza che la cultura della sicurezza entri nelle classi fin dall’età scolare.

Conclude il Segretario Regionale di Unilavoro PMI Lombardia: “Come più volte abbiamo ribadito, formazione, prevenzione e sicurezza sul lavoro sono concetti che devono essere insegnati e approfonditi già a scuola, perché sono tematiche che contribuiscono a irrobustire il bagaglio socio-culturale dei ragazzi, lavoratori di domani”.  

                                     

GUERRA RUSSO-UCRAINA UNILAVORO PMI: “CESSATE IL FUOCO ALTRIMENTI CI SARANNO CONSEGUENZE DISASTROSE PER TUTTI”

“La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire”.

Con questa citazione di Einstein Unilavoro PMI condanna la guerra scoppiata in seguito alla crisi tra Russia e Ucraina.

“Nel 2022 – sostiene Vito Frijia, Segretario Nazionale di Unilavoro PMI – è inammissibile e inconcepibile che l’unica soluzione agli screzi tra paesi sia la guerra che, come noto, comporta conseguenze disastrose per tutti”.

“A nome della mia Associazione – prosegue Frijia – voglio esprimere massima vicinanza a coloro che, improvvisamente, innocentemente e inconsapevolmente, si sono trovati in mezzo al caos totale. Il mio pensiero va soprattutto alle famiglie e ai bambini che, stremati dopo due anni di pandemia, sono costretti a fare i conti con un altro evento traumatico che sarebbe dovuto rimanere nei libri di storia”.

In quanto Associazione che si occupa di assistere e tutelare lo sviluppo delle piccole e medie imprese, Unilavoro PMI è inoltre preoccupata per le conseguenze economiche che inevitabilmente si ripercuoteranno sul nostro Paese. 

“La speranza – conclude il Segretario Nazionale – è che cessi immediatamente il fuoco e che si arrivi il prima possibile a una soluzione diplomatica per il bene dell’umanità”.